Sotto la bandiera della Brigata Ebraica, circa 5.000 volontari sbarcarono nel 1944 in Italia per combattere il nazifascismo.
Un libro che esce in questi giorni negli Stati Uniti, The Light of Days: the Untold Story of Women Resistance Fighters in Hitler’s Ghettos (La luce dei giorni: la storia mai raccontata delle donne combattenti nei ghetti di Hitler), fa affiorare uno dei risvolti più eroici della Resistenza ebraica.
Eugenio Schek, curatore e Gabbai della sinagoga Beth Shlomo di Milano, che ospita un piccolo museo della Brigata Ebraica, è figlio di uno dei volontari che si arruolarono nell’esercito britannico per combattere Hitler.
Il 24 aprile occorre l’anniversario del Metz Yeghern, il Genocidio Armeno, perpetrato dall’Impero Ottomano contro un milione di armeni -come pure di centinaia di migliaia di cristiani greci del Ponto e di cristiani assiri.
La Germania fu il principale complice del genocidio, ma vi furono le connivenze, più o meno estese, anche di altri Stati occidentali.
Alcuni ebrei scelsero di testimoniare per l’affermazione e la difesa della verità: sapevano che senza verità non può esservi giustizia.
Il Centro Studi Nazionale Brigata Ebraica svolge attività di ricerca sulla storia della Brigata Ebraica e dei volontari ebrei dell’esercito britannico nel Mandato di Palestina.
Si occupa inoltre di curare la mostra “La Brigata Ebraica in Italia”, nonché di organizzare lezioni aperte al pubblico e conferenze sullo stesso argomento.
Associazione “CENTRO STUDI NAZIONALE BRIGATA EBRAICA“
sede in Milano, C.so Lodi 8/C
Codice fiscale 97803800156
Per donazioni e iscrizioni (20 euro) al Museo della Brigata Ebraica inviare il contributo a:
Centro Studi Nazionale Brigata Ebraica
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